Trapianto di cellule staminali emopoietiche nelle persone con sclerosi multipla attiva secondaria progressiva
Evidenze non-controllate hanno indicato che il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( AHSCT ) può essere efficace nelle persone con sclerosi multipla secondaria progressiva ( SPMS ) attiva.
È stato confrontato l'effetto del trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche con quello di altre terapie modificanti la malattia ( DMT ) antinfiammatorie sul peggioramento della disabilità a lungo termine nella sclerosi multipla secondaria progressiva attiva.
Sono stati raccolti dati dall’Italian Bone Marrow Transplantation Study Group e dall’Italian Multiple Sclerosis Register.
I pazienti sono stati considerati eleggibili se il trattamento era iniziato dopo la diagnosi di sclerosi multipla secondaria progressiva.
Il peggioramento della disabilità è stato valutato dalla proporzione cumulativa di pazienti con una progressione della disabilità confermata ( CDP ) a 6 mesi in base al punteggio EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).
Gli endpoint secondari chiave erano l'andamento temporale del punteggio EDSS dopo l'inizio del trattamento e la prevalenza del miglioramento della disabilità nel tempo.
Il tempo alla prima progressione della disabilità confermata è stato valutato mediante modelli di regressione di Cox a rischio proporzionale. Per valutare le tendenze temporali di EDSS longitudinali è stato utilizzato un modello misto lineare con un'interazione tra tempo e gruppo di trattamento.
Sono stati abbinati 79 pazienti trattati con trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche e 1.975 pazienti trattati con altre terapie modificanti la malattia ( interferoni beta, Azatioprina, Glatiramer acetato, Mitoxantrone, Fingolimod, Natalizumab, Metotrexato, Teriflunomide, Ciclofosfamide, Dimetilfumarato e Alemtuzumab ) per ridurre il bias di selezione del trattamento utilizzando il punteggio di propensione e gli approcci di ponderazione della sovrapposizione.
Il tempo alla prima progressione della disabilità confermata è stato significativamente più lungo nei pazienti trapiantati ( hazard ratio, HR=0.50; P=0.005 ), con il 61.7% dei pazienti trapiantati liberi da progressione della disabilità confermata a 5 anni.
Di conseguenza, la tendenza temporale del punteggio EDSS nell'arco di 10 anni è stata più alta nei pazienti trattati con altre terapie modificanti la malattia rispetto ai pazienti trattati con trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( +0.157 punti alla scala EDSS all'anno rispetto a -0.013 punti EDSS all'anno; P interazione minore di 0.001 ).
I pazienti sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche hanno avuto maggiori probabilità di andare incontro a un miglioramento prolungato della disabilità: il 34.7% dei pazienti ha mantenuto un miglioramento ( EDSS inferiore rispetto al basale ) 3 anni dopo il trapianto rispetto al 4.6% dei pazienti trattati con altri terapie modificanti la malattia ( P minore di 0.001 ).
L'uso del trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nelle persone con sclerosi multipla secondaria progressiva attiva è associato a un rallentamento della progressione della disabilità e a una maggiore probabilità di miglioramento della disabilità rispetto all'immunoterapia standard. ( Xagena2023 )
Boffa G et al, Neurology 2023; 100: e1109-e1122
Neuro2023
Indietro
Altri articoli
Inibizione di CD40L con Frexalimab nella sclerosi multipla
La via costimolatoria CD40-CD40L regola le risposte immunitarie adattative e innate ed è stata implicata nella patogenesi della sclerosi multipla....
Briumvi a base di Ublituximab per il trattamento degli adulti con forme recidivanti di sclerosi multipla
Briumvi, il cui principio attivo è Ublituximab, è un medicinale indicato per il trattamento degli adulti con forme recidivanti di...
Rischio di nuova attività di malattia nei pazienti con sclerosi multipla che continuano o interrompono le terapie modificanti la malattia: DISCOMS
La sclerosi multipla tipicamente esordisce nei giovani adulti e l’attività della nuova malattia diminuisce con l’età. La maggior parte degli...
Prestazioni diagnostiche dell'aggiunta della regione del nervo ottico valutata mediante tomografia a coerenza ottica ai criteri diagnostici per la sclerosi multipla
Il nervo ottico è stato raccomandato come regione aggiuntiva per dimostrare la disseminazione nello spazio ( DIS ) nei criteri...
Effetti di Ibudilast sull'atrofia retinica nei sottotipi di sclerosi multipla progressiva: analisi post hoc dello studio SPRINT-MS
L'assottigliamento delle cellule gangliari - strato plessiforme interno ( GCIPL ), misurato mediante tomografia a coerenza ottica ( OCT ),...
Ruolo dei lipidi plasmatici e degli interventi con statine sul rischio e sulla gravità della sclerosi multipla
C’è stato un notevole interesse per le statine a causa dei loro effetti pleiotropici oltre alle loro proprietà ipolipemizzanti. Molti...
Rischio di sclerosi multipla tra gli utilizzatori di farmaci anti-TNF alfa
Gli agenti anti-fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) sono una classe di farmaci biologici utilizzati per il trattamento...
Rischio di sclerosi multipla tra gli utilizzatori di agenti anti-TNF-alfa
Gli agenti anti-fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) sono una classe di farmaci biologici utilizzati per il trattamento...
Analisi metagenomica del microbioma intestinale della sclerosi multipla a esordio pediatrico
Poco si sa del potenziale funzionale del microbioma intestinale nella sclerosi multipla ( MS ) a esordio pediatrico. Sono state...